CRIOABLAZIONE; METODICA, PROTOCOLLO TECNICO-INFERMIERISTICO
G. Bolla, E. Zarlenga, E. Bagnarol, E. Manca, M. Bonci, D. De Simone, D. .Di Pietrantonio, C. Mancini, F. Peroni, M. Zambrini
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - I.R.C.C.S. Roma
Dall'agosto 2002 all'aprile 2003, sono stati selezionati 11 pazienti (pz) (5 maschi e 6 femmine, età media 13+/- 3 anni ). Cinque pz erano affetti da tachicardia da rientro nel nodo AV, uno di questi era stato già sottoposto ad una ablazione con Radiofrequenza (RF) inefficace. Quattro pz erano affetti dalla Sindrome di WPW, 2 con via accessoria in posizione anterosettale destra e 2 mediosettale destra, uno di questi era stato già sottoposto ad un’ablazione con RF inefficace. I rimanenti due pz erano portatori di via accessoria occulta in in posizione anterosettale destra. In ogni procedura dopo l'identificazione di un possibile sito di ablazione, il criomappaggio, con reversibilità completa degli effetti, era eseguito ad una temperatura di -30°C per 60 sec, con l'intento di sopprimere temporaneamente l'attività elettrica locale e verificare la possibilità di blocco AV prima di provocare una lesione irreversibile. Le operazioni che il personale di assistenza tecnico-infermieristica devono effettuare per tali procedure si riassumono nei seguenti punti: 1) Fase amministrativa; 2) Preparazione e taratura dell'apparecchio, controllo della bombola di N2O; 3) Preparazione del materiale per lo studio elettrofisiologico ed il mappaggio endocardico; 4) Preparazione dei farmaci d’urgenza e necessari alla rivalutazione elettrofisiologica post-ablazione; 5) preparazione del paziente sul tavolo operatorio per l’anestesia generale e la procedura stessa. Risultati: la crioablazione ha avuto successo su 9 pz (81%) ed non ha avuto successo in 1 pz con tachicardia da rientro nel nodo AV ed 1 pz. con via accessoria occulta. Non ci sono state complicanze precoci o tardive. Una recidiva si è osservata in due pazienti (22% 9 nel follow-up di 1-8 mesi). Conclusioni: Questi dati preliminari sembrano confermare che la crioablazione sembra efficace e sicura. Il ruolo del personale tecnico-infermieristico è determinante nella riuscita della procedura per il notevole livello tecnico e organizzativo necessario.